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Outlook DWS: spazio a equity europeo e obbligazioni a breve termine

11/22/2023 | Marcella Persola

La geopolitica e l’andamento dell’inflazione sono tra i maggiori rischi dell’economia globale secondo l’outlook di DWS, presentato ieri


La geopolitica e l’andamento dell’inflazione sono tra i maggiori rischi dell’economia globale secondo l’outlook di DWS, presentato ieri. Per gli esperti che vi hanno partecipato per il 2024 è previsto anche un ritorno degli investimenti nel reddito fisso in particolare su titoli di Stato a breve termine e obbligazioni societarie in euro. E sul fronte alternativo spazio al real estate, prima che il settore torni a crescere.

 

"Attualmente stiamo assistendo a un ritorno degli investimenti a reddito fisso dopo una fase di perdita storicamente lunga di 38 mesi per le obbligazioni denominate in dollari", ha sottolineato in apertura Björn Jesch, global cio della società di gestione che ha analizzato il contesto macro caratterizzato da una recessione contenuta negli Stati Uniti e una crescita anemica in Europa, e una disinflazione in corso. Sulla base di ciò "il nostro scenario di base prevede un atterraggio morbido dell'economia con un calo dell'inflazione e dei tassi d'interesse" che comporta "siamo favorevoli a una duration più lunga", continua Jesch che ha evidenziato come: "Abbassare l'inflazione dal 10% al 5% è stata la parte più facile per le banche centrali. Passare dal 5% al 2% sarà molto più difficile".

 

Sul fronte delle dinamiche di portafoglio sul fronte del reddito fisso Oliver Eichmann, head of rates fixed income EMEA ha precisato: "Per il prossimo anno prevediamo dei rendimenti totali positivi nella maggior parte dei segmenti dei mercati obbligazionari". "Le nostre preferenze - ha aggiunto Eichmann - sono sui titoli di Stato e le obbligazioni societarie a breve e medio termine".

L'esperto si aspetta che i rendimenti a breve termine scendano: i titoli di Stato americani a due anni di 100 punti base e i titoli tedeschi a breve scadenza di circa 50 punti base. Nel 2024 vede dei rischi potenziali se l'inflazione dovesse rimanere più alta di quanto attualmente previsto e se i tagli dei tassi d'interesse non si dovessero concretizzare.

 

Il timore principle riguarda però l'"eccesso di offerta" di obbligazioni. Le prospettive di Eichmann per le obbligazioni societarie sono positive: "L'esperienza ci dimostra che i bassi tassi di crescita e le prospettive di riduzione dei tassi d'interesse sono un buon contesto per le obbligazioni societarie investment-grade" che sono anche le preferite dall'esperto, soprattutto quelle in euro. Particolarmente interessanti sono anche le obbligazioni bancarie senior, i cui spread dovrebbero diminuire leggermente. "Anche i rendimenti relativamente elevati delle obbligazioni ad alto rendimento saranno probabilmente interessanti per gli investitori nel 2024. Le valutazioni sono interessanti per via della qualità del rating e dei tassi di default moderati. I rischi per l'asset class potrebbero sorgere in caso di un'ulteriore escalation della situazione geopolitica e di una recessione più forte del previsto" conclude Eichmann. 

 

Sul fronte azionario invece occhi puntati su Europa e Giappone che secondo Marcus Poppe, co-head european equities sono i mercati più promettenti. "La valutazione del mercato statunitense è molto elevata e la recente sovraperformance rispetto alle azioni europee è quasi esclusivamente dovuta all’ottima performance dei "Magnifici Sette". È improbabile che questo cambi nel 2024, anzi, i maggiori sette titoli tecnologici statunitensi rappresenteranno probabilmente il 20% della crescita degli utili dell'S&P 500 il prossimo anno" sottolinea Poppe. "Gli investitori resteranno fedeli ai vincitori almeno fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza sulla politica monetaria futura", prevede Poppe. I mercati azionari di Europa e Giappone sono invece più promettenti. "In Europa, sono particolarmente interessanti i titoli di seconda linea, che hanno risentito dell'avversione al rischio dei mercati e hanno valutazioni basse", afferma Poppe. "La nostra top pick per l'Asia è il Giappone, sia da un punto di vista della valutazione che della crescita degli utili, sostenuta dalla debolezza dello yen", conclude Poppe, che precisa come le azioni giapponesi sono anche un buon modo per beneficiare delle opportunità di crescita della Cina.

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