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5/20/2021 | Lorenza Roma
L’inflazione è senza dubbio l’argomento che sta sostenendo il forte dibattito tra gli operatori finanziari. Il mercato è disorientato: ora si comporta come se l’inflazione fosse temporanea, ora sembra cominciare a scontare un aumento strutturale dei prezzi. Perché questa confusione? Ci troviamo di fronte a due tipi di inflazione. "Inflazione da disordine e inflazione strutturale: due fenomeni distinti", ha affermato Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos.
"Le Banche Centrali si affannano a dire che si tratta di una fiammata temporanea, sono però le Banche Centrali stesse a dichiarare di volere un’inflazione più alta. Il mercato è disorientato e in certe sue parti si comporta come se l’inflazione fosse davvero temporanea, mentre in altre sembra invece cominciare a scontare un aumento strutturale dei prezzi", ha sottolineato Fugnoli che ha aggiunto "La confusione nasce da due fattori, il primo è che ci troviamo di fronte contemporaneamente a due tipi distinti di inflazione, temporanea da una parte e strutturale dall’altra. Il secondo fattore che complica le cose è che le Banche Centrali vogliono al tempo stesso un’inflazione più alta, ma anche tassi stabili su livelli vicino a zero".
"L’inflazione temporanea è il risultato del grande disordine creato dalla pandemia. Il crollo della produzione nella primavera del 2020 e l’incertezza sulla durata della crisi hanno indotto molte imprese a fare ipotesi sul comportamento dei consumatori che si sono poi rivelate sbagliate. Questa inflazione da disordine rientrerà nel giro di qualche mese per la maggior parte dei settori. L’anno prossimo in quest’epoca l’inflazione sarà molto più bassa di adesso e molti diranno “vedete, avete gridato al lupo e non è successo niente di serio”. Giusto, ma nel frattempo, più silenziosa, sarà partita l’inflazione strutturale. Quando già l’anno prossimo si sarà esaurito l’output gap, quando cioè la domanda globale avrà rimesso al lavoro le risorse umane e materiali rese inoperose dalla recessione, i prezzi inizieranno a muoversi all’insù, in modo lento ma corale. E lo faranno a quel punto per anni, non per mesi", ha precisato lo strategist.
"Riassumendo, una fiammata quest’anno, un ritorno ad un’apparente normalità l’anno prossimo e poi un graduale e solido rialzo dell’inflazione negli anni successivi. Non parliamo certo di iperinflazione, ma una velocità di crociera più vicina al 3% che al 2% negli Stati Uniti non dovrà sorprendere. In Europa le cose saranno più lente, ma la direzione sarà la stessa", ha concluso Fugnoli.
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