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1/28/2021 | Lorenza Roma
"Il 2020 si è concluso alla ricerca di una soluzione al “trilemma” tra salute pubblica, libertà personale ed economia. Anche dopo l’inizio del 2021 la questione è rimasta irrisolta. Ma ora c’è un fattore determinante per superare la crisi: la diffusione dei vaccini per il covid-19. Andando avanti, sarà importante monitorare l’efficacia e la tempestività di questa diffusione e che ci sia una volontà di vaccinarsi condivisa da tutta la comunità", ha spiegato Fabiana Fedeli, global head of fundamental equities di Robeco, in merito alle prospettive per il 2021. "Il nostro scenario di base per il 2021 rimane costruttivo, in linea con quello espresso alla fine dell’anno scorso, rafforzandosi con l’esito delle elezioni americane. Durante tutto il primo semestre continuerà la campagna di vaccinazioni anche se non senza ostacoli temporanei. L'epidemia continuerà il suo impatto deflattivo, ma con l’apertura graduale dell’economia globale vedremo un aumento degli utili e un inizio di cambiamento di rotta dell’inflazione", ha aggiunto l'analista.
"In questo contesto, non guardiamo all’inflazione come a un rischio immediato. Non rappresenta infatti un problema del 2021. Per tutto l’anno vedremo forse un incremento anche al di sopra del 2% negli USA nel trimestre a partire da marzo (per via del raffronto con l’anno scorso), ma con la disoccupazione al di sopra del 5% non si avrà un grosso rialzo quest’anno. Come scenario base, abbiamo un’inflazione al di sotto del 2% con un lieve rialzo nel trimestre a partire da marzo", ha precisato Fedeli.
"Se c’è un mercato che si è rafforzato in maniera impressionante è stato quello americano. Ma, guardando anche al resto del mondo, non abbiamo in realtà raggiunto nuovi massimi rispetto al 2007 per la Cina e siamo poco al di sopra del 2007 per l’Europa", ha spiegato Fedeli che ha aggiunto "la variabile da osservare sono gli utili. Probabilmente per i prossimi dati dovremmo attenderci un po’ di stallo ma la traiettoria vede una ripresa. Sul lungo termine, la performance geografica relativa ha tradizionalmente coinciso con il gap degli utili attesi. In particolare, le previsioni di crescita degli utili negli USA rispetto alle altre regioni non giustificano le disparità di valutazioni. Preferiamo i paesi emergenti e soprattutto quelli che hanno gestito meglio la crisi pandemica".
"In termini di valute, la Cina non vuole ripetere l’errore del Giappone con frequenti grossi sbalzi, ma un dollaro debole ha certamente avuto un impatto e, per questo, sul lungo termine ci manteniamo neutrali. Inoltre, osserviamo con incertezza il mercato azionario britannico. La Brexit è stato un passo, ma non sappiamo ancora quale sarà il futuro dei servizi. C’è l’accordo commerciale ma come verrà eseguito? Il tail risk diventa elevato e siamo underweight sull’economia domestica. Tra gli altri settori d’interesse, appunto, emergono i facilitatori di nuove tecnologie e sostenibilità, ma anche la filiera dei materiali speciali, il settore sanitario e quello dei consumi discrezionali. Peraltro, con una situazione al Congresso più facile per Biden vedremo un incremento del focus sulla sostenibilità, dunque questo rimane un grosso tema", ha puntualizzato l'esperta.
"Nel lungo termine confermiamo tre temi principali d’interesse: il mercato cinese, che è destinato a diventare l’allocazione core, la sostenibilità su cui si concentrerà una fetta importante degli investimenti derivanti dai pacchetti di stimoli stanziati durante la crisi e, infine, il value. Quest’ultimo però è da intendersi con una valenza più “smart” in linea con la direzione presa dal progresso mondiale", ha concluso Fedeli.
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