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10/5/2020 | di Francesca Sampogna*
Le parole incertezza e prese di profitto sono quelle che hanno dominato i mercati nelle ultime due settimane portando a delle vendite generalizzate su tutti i settori e tutte le economie. Già da inizio settembre si erano registrate delle prese di profitto, che seppur di natura "tecnica”, rimanevano focalizzate su settori ben precisi quali il tech americano.
Nell’ultima settimana, però, pesanti perdite hanno colpito l’Europa e i maggiori listini, con l’Italia che ha segnato una performance negativa del -4.22%. Anche i classici beni rifugio come l’oro hanno segnato delle perdite superiori al 4%.
Se da una parte i dati macroeconomici sembrano ormai confermare che una ripresa c’è stata e che il supporto fiscale e monetario ha funzionato, dall’altro il virus e la sua evoluzione restano tra i principali elementi che influenzano le scelte di asset allocation all’interno dei portafogli.
Negli Stati Uniti, nonostante i contagi in rallentamento, il numero di persone che a tutt'ora sono malate resta alto. In Europa e in particolare in Francia, Regno Unito, Spagna e Germania si registrano numeri in ascesa dei contagi che hanno imposto immediate misure restrittive.
In Cina al momento la situazione sembra stabile e non giungono ad oggi notizie particolarmente preoccupanti. Tuttavia, le notizie negative dell’escalation europeo dei contagiati inducono timore agli operatori che nei giorni scorsi hanno scaricato il rischio dai propri portafogli.
Mentre si tiene monitorata la pandemia e la scienza si mostra possibilista per la produzione di un vaccino prima della fine dell’anno, i mercati restano con il fiato sospeso per la paura di nuovi lockdown.
Negli Stati Uniti molti analisti sono sempre più convinti che l’economia potrebbe decelerare in seguito al perdurare dell’assenza di pacchetti di stimolo fiscale che sono stati fondamentali nella ripresa del ciclo dei mesi scorsi. Anche il Presidente della Fed Jerome Powell, si è mostrato fermamente convinto della necessità e della bontà di approvare un nuovo pacchetto fiscale. Nonostante nei giorni scorsi il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Mnuchin abbia annunciato che intende riaprire i negoziati con la House Speaker Nancy Pelosi, resta molto scetticismo che un accordo possa essere raggiunto prima del 3 novembre, data delle elezioni presidenziali americane. Intorno all’esito del vincitore vi è molta incertezza: nei mesi estivi il presidente Donald Trump ha recuperato terreno nei confronti dello sfidante Joe Biden, e la scoperta del vaccino prima delle elezioni contribuirebbe a diminuire il distacco dall’avversario.
Il quarto trimestre quindi è molto delicato per i temi legati alla pandemia e a questioni geopolitiche tra cui le elezioni americane. E’ possibile che i mercati comincino, come già in parte stanno facendo, a considerare i rischi negativi legati al sovrapporsi di Covid e influenza stagionale in arrivo con l'autunno. Il rischio di un nuovo stop alle attività produttive non è da escludersi qualora si ritornasse ai livelli di contagi visti nei mesi di marzo e aprile. Non è questo lo scenario centrale della nostra asset allocation, ma il particolare momento ci induce ad essere cauti sui portafogli. Si mantiene una generale neutralità verso gli asset rischiosi (azionario), mentre sul lato obbligazionario si continua a preferire l’investimento in obbligazioni societarie.
*Responsabile Gestioni Patrimoniali - Banca Finint
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