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1/23/2020
Cosa succede se i fondamentali e le performance di mercato decidono di andare in direzioni opposte? E' quello che gli investitori hanno iniziato a sondare nel corso dello scorso anno e che potrebbe continuare a verificarsi. E' quanto analizza Michael Nizard head of asset allocation & sovereign debt di Edmond de Rothschild, intervenuto a Milano.
A subire una decisa battuta di arresto nel 2019 è stato il settore manifatturiero nonostante gli Stati Uniti continuino a dimostrarsi resilienti come indicano i dati relativi al mercato del lavoro con un tasso di disoccupazione che rimane stabile sotto al 4%. Notizie discordanti arrivano invece dalla Cina, dove il paese fa segnare il 6,1% di crescita, il più basso dal 1990. Dati che risentono dell'attuale contesto geopolitico tra tensioni commerciali (nonostante la firma della fase 1) e presidenziali USA previste per il prossimo 3 novembre.
Secono Nizard segnali di una decelerazione a livello globale non indicano una recessione, nonostante l'analista preveda questa eventualità nel 2021 con una percentuale superiore al 50%. Nel dettaglio le previsioni di Edmond de Rothschild parlano di un PIL americano nel 2020 pari a 1,6% e 2021 pari all' 1,7%, per la zona Euro invece quest'anno un PIL dell' 1,0% e nel 2021 pari a 1,1%, in Giappone invece nel 2020 è pari a 0,2% e nel 2021 a 0,7%.
La volatilità seppure ancora presente ha raggiunto livelli stabili e questo ha permesso agli investitori di iniziare a prendere qualche rischio in più.
Nizard spiega che sul fronte obbligazionario l'implementazione della duration si dimostrerà determinante senza fare troppo affidamenta alle Banche centrali poiché i tassi di rendimento a breve termine risultano ancorati.
L'esperto spiega che: "La BCE, attraverso il suo QE, sostiene il debito pubblico con una quota significativa di reinvestimenti in portafoglio. I disavanzi di bilancio da finanziare dovrebbero rimanere sostanzialmente stabili rispetto al 2019 e pochi progressi sono attesi sui temi della riforma del MES, dell'unione bancaria o del bilancio europeo. Tra gli eventi da seguire: la politica italiana, gli sviluppi spagnoli intorno al governo di minoranza e della Catalogna insieme alla stabilità della coalizione tedesca".
Guardando all'azionario invece "la nostra strategia preferita per il 2020 è quella di titoli caratterizzati da generazione di cash flow e che distribuiscono dividendi poiché quest'ultime sono affermate, "ricche" e attraversano i tempi difficili. Le aziende ad alto dividendo (e quelle con una storia di crescita dei dividendi) offrono rendimenti più elevati". Le azioni europee rappresentano ancora un'oportunità per quattro ragioni: la risincronizzazione della crescita globale, l'allentamento delle tensioni protezionistiche, una maggiore visibilità sulla Brexit, prudenza da parte della Banca centrale, una valorizzazioni supportate da tassi bassi e crescita dei ricavi in linea con la crescita economica.
I mercati emergenti, con un PIL nel 2020 pari a 4,2% e nell'anno seguente al 4,3%, promettono sorprese positivi con paesi come Brasile, Cina e India. Il primo secondo Nizard per tassi storicamente bassi e il proseguimento delle riforme. Xi Jinping invece si concentrerà sul consumo domestico con istruzione, salute e internet. Mentre l'India si prevede che attuerà riforme strutturali e una graduale ripresa economica.
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