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Outlook 2020, il cambio euro-dollaro salirà fino a 1,15

12/17/2019 | Redazione Advisor

Gkionakis (Lombard Odier): “Per quanto riguarda il portafoglio per il momento rimaniamo neutrali, in gran parte a causa del carry negativo del cambio”


“Prevediamo che il cambio EUR-USD salirà fino a raggiungere la soglia di 1,15 nel 2020, per via della stabilizzazione della controversia nel commercio tra Stati Uniti e Cina, dei minimi storici toccati dal ciclo produttivo, della sottovalutazione e degli sviluppi positivi della Brexit”. Vasileos Gkionakis, head of FX strategy di Lombard Odier, mette in guardia, però dai rischi: “Il primo del nostro outlook – spiega - deriva da una potenziale più brusca risoluzione della controversia commerciale, che porterebbe ancora più al rialzo le valute sensibili alle forze esterne (come ad esempio l'euro). Inoltre l’introduzione di stimoli fiscali in Germania darebbe inoltre ulteriore impulso alla valuta europea”.

Tuttavia “un nuovo aumento delle tensioni commerciali potrebbe supporre un rischio di recessione a livello globale e un forte calo dell’euro. Prevediamo che nel 2020 il cambio EUR-USD si apprezzi, in linea con i prezzi forward e con le aspettative del consenso, anche se il nostro outlook per la fine del 2020 attualmente è leggermente più alto del tasso forward, a 1,15”.

L'esperto spiega poi "le ragioni per cui la nostra view tiene conto dei rischi, basandosi al contempo su un approccio costruttivo”.

Sottovalutazione dell’Euro. “Anche agli attuali livelli di crescita del commercio mondiale e dei differenziali dei tassi di interesse, i nostri modelli di valutazione del fair value suggeriscono che il cambio EUR-USD sia sottovalutato, tra il 3% e il 6%. Supponendo che non ci sia un “cigno nero”, la stabilizzazione del commercio e della crescita a livello mondiale dovrebbe far sì che il mercato inizi a concentrarsi nuovamente sulle valutazioni, più o meno come successe nel 2017”.

La Brexit. “I positivi sviluppi dei negoziati sulla Brexit (il nostro scenario principale) dovrebbero portare a un miglioramento del sentiment nei confronti degli asset europei e sostenere l'euro”.

L’analista sottolinea che “ci sono due rischi che potrebbero minare le nostre previsioni: in primo luogo, potremmo assistere a una più ‘brusca’ risoluzione della guerra dei dazi, ovvero l’eliminazione della maggior parte, o addirittura di tutti, i dazi. In uno scenario di questo tipo, ci aspettiamo che le nostre previsioni siano al rialzo, con il cambio EUR-USD che supererà potenzialmente la voglia di 1,20. L'altro rischio è legato a una possibile nuova escalation della guerra commerciale, ovvero nel caso in cui i negoziati tra Stati Uniti e Cina dovessero interrompersi. Questo porterebbe a un deterioramento del contesto esterno, esercitando così una nuova pressione sull'euro”.

Dal punto di vista del portafoglio “per il momento rimaniamo neutrali, in gran parte a causa del carry negativo del cambio EUR-USD. Tuttavia una significativa riduzione delle tariffe e/o l’introduzione di stimoli fiscali in Germania avrebbero la funzione di catalizzatore per la nostra posizione sovrappesata sull’euro (rispetto al dollaro) all’interno dei nostri portafogli”.

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