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7/19/2011 | Redazione Advisor
"Il mercato si è adattato all'idea che un default nell'area euro non sarebbe un evento sufficiente a far saltare la moneta unica. L'andamento del cambio euro-dollaro, a riprova, testimonia che i mercati hanno già inglobato la previsione di un default".
Di questo ne è convinto Ronald Leven, direttore esecutivo e senior currency strategist di Morgan Stanley, che ha parlato oggi nel corso di una conferenza stampa organizzata da Etf Securities.
Le istituzioni faranno di tutto per evitare un default della Grecia. Quanto alle vendite registrate ieri sulle Borse e in particolar modo su quella italiana, la colpa, secondo Leven, non riguarda una bocciatura da parte dei mercati della manovra finanziaria perchè "la crisi del debito sovrano è un problema di livello europeo, sul quale i mercati reagiscono a livello europeo".
"Gli scossoni degli ultimi tempi con riferimento all'Italia sono da attribuire alle banche poichè il mercato le considera in una situazione peggiore di quanto precedentemente stimato».
Leven precisa che il tema delle banche è ormai un problema globale; la maggior parte delle banche americane ormai ha una capitalizzazione inferiore al patrimonio netto. Il risultato è che si ritiene che gli attuali valori non siano reali.
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