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4/16/2015 | Redazione Advisor
Alla luce della crescita degli utili per azione (Eps) a doppia cifra, del basso prezzo del petrolio, della politica monetaria accomodante e delle basse valutazioni rispetto agli Stati Uniti, l’Eurozona è l’area geografica preferita per gli strategist di Russell Investments. Il team ha un rilevante sovrappeso sull’azionario europeo e stima una crescita del Pil della zona tra l’1,5% e il 2% nel 2015. Secondo l’Outlook Globale degli strategist di Russell per il secondo trimestre del 2015, lo scenario centrale prevede un modesto miglioramento dei mercati azionari durante il 2015 con una preferenza verso i listini europei. In tale scenario, gli strategist prevedono per gli Stati Uniti una crescita degli utili per azione (Eps) a una cifra, mentre a doppia cifra in Europa e Giappone.
Tuttavia, le pressioni sui salari e sull’inflazione in America minacciano questo modesto outlook positivo e la crescita dei salari andrebbe a intaccare i margini di profitto e a generare i timori di un restringimento aggressivo della Fed, che potrebbe portare a un rialzo della volatilità e dei rendimenti obbligazionari. Due punti di attenzione per l’economia globale riguardano la divergenza delle politiche monetarie delle banche centrali e la quantità di capacità produttiva inutilizzata nell’economia americana – entrambi amplificati dal calo del 50% nel prezzo del petrolio registrato da giugno 2014.
I timori di deflazione stanno spingendo la Banca Centrale Europea (Bce) e la Banca del Giappone (BoJ) verso politiche monetarie ancora più accomodanti, mentre il probabile impulso all’economia americana derivante dai bassi prezzi energetici può portare a un inizio anticipato del restringimento della Fed. Tra queste tendenze contrastanti, gli strategist di Russell continuano a preferire l’azionario europeo.
Luca Gianelle, client portfolio manager del team multi-asset di Russell Investments, spiega: "Il puzzle dell’Eurozona fatto da crescita economica, utili aziendali e misure politiche si sta pian piano componendo. La crescita sta tornando e gli utili stanno aumentando, mentre le politiche monetarie e fiscali sono decisamente reflazionarie. In altre parole, i fattori favorevoli stanno creando il loro effetto. Gli asset della zona euro stanno riflettendo questa realtà e il nostro sovrappeso basato su alte convinzioni sta dando risultati”.
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