Fidelity: mercati emergenti, un insieme di opportunità
10/28/2014 | Redazione Advisor
È tornato l’interesse verso questa area di investimento che offre...
L’universo dei mercati emergenti sta riscuotendo un crescente interesse fra gli investitori sia in ambito obbligazionario, sia azionario. Per questo Fidelity Worlwide Investment ha deciso di dedicare a questo tema il roadshow che ha toccato 22 città italiane e che ha permesso agli investitori di capire quali sono le prospettive che questi mercati sono in grado di offrire. Nick Price, gestore di FF Emerging Markets Fund da oltre cinque anni, non ha dubbi: “I mercati emergenti sono negoziati a notevole sconto rispetto alla maggior parte dei parametri di valutazione. I multipli sono ai livelli più bassi degli ultimi 10 anni se confrontati con l’indice globale e alla fine di giugno 2014 mostravano sconti del 30% circa rispetto ai titoli azionari dei mercati sviluppati” racconta ad ADVISOR. Tutti elementi che giocherebbero a favore di una maggiore esposizione su tale comparto. “Potrebbe pertanto essere il momento opportuno per ampliare l’esposizione a un’asset class attualmente sottovalutata, ma che dovrebbe continuare a beneficiare di una serie di importanti fattori di crescita strutturali nel medio e lungo termine e che, in particolare in Asia, sta attirando crescenti flussi di investimento da parte degli investitori” continua Price. Testimonianza che è confermata anche dal fatto che il fondo da lui gestito ha saputo ottenere negli ultimi cinque anni rendimenti marcatamente superiori alla media. Difatti il fondo ha ottenuto un rendimento del 71,2% sovraperformando l’indice MSCI Emerging Markets del 14,9%. Inoltre il fondo si è posizionato nel primo quartile su tutti i principali perodi. Ma a cosa si deve il successo di tale fondo?
Per Price ha contato soprattutto “la ricerca di società in grado di finanziare la propria crescita attingendo ai flussi di cassa interni invece di aumentare la leva finanziaria o di ricorrere ad aumenti di capitale azionario che potrebbero diluire i rendimenti delle quote. Abbiamo evitato i titoli, che pur interessanti, hanno un prezzo eccessivo. Tale approccio si basa, per sua natura, su un intenso processo di ricerca, il cui obiettivo è l’individuazione di società in grado di generare e sostenere nel tempo rendimenti eccellenti”. Anche se non va dimenticato che i mercati emergenti sono soggetti a periodi di volatilità. In questo caso per il gestore di Fidelity è importante: “analizzare nel dettaglio le società nelle quali si investe e le valutazioni alle quali vengono negoziate con l’obiettivo di offrire eccellenti rendimenti a lungo termine, minimizzando al contempo i rischi”. E per le aree geografiche maggiormente interessanti oggi il gestore indica la Cina e l’India “dove si possono trovare numerose storie di successo, aziende le cui prospettive sono supportate da favorevoli trend strutturali e ciclici, fra cui gli ambiziosi piani di riforma voluti dai rispettivi governi. Inoltre vi sono opportunità interessanti nell’Africa sub-sahariana, una regione con trend di crescita favorevoli e livelli relativamente bassi di concorrenza. L’offerta è infatti relativamente limitata e ciò contribuisce a sostenere gli ottimi profitti delle società che vi operano.
Siamo quindi investiti in società sane, con solide strutture di corporate governance, che operano in settori in rapida espansione e supportati da importanti driver di crescita che ne supportano le prospettive di apprezzamento” conclude Price.
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