Gestore della settimana: "Puntiamo su tutte le borse, ma con un occhio all'etica"
8/4/2014 | Massimo Morici
Bart Goosens, global head of quantitative equity management di Candriam, spiega ad AdvisorOnline.it come investire sui principali listini azionari senza farsi trascinare dalle emozioni e rispettando gli standard internazionali della finanza responsabile
Investire sull’indiceMSCI World, ma con un occhio all’etica e la possibilità di cavalcare i principali trend sul mercato. Da alcuni anni è possibile anche per la clientela al dettaglio italiana, grazie a prodotti costruiti appositamente per rispettare standard internazionali quali il Global Compact, che dal 1999 unisce imprese, Onu, organizzazioni del lavoro e società civile, nel promuovere la responsabilità sociale dell’impresa attraverso il rispetto e la promozione di nove principi fondamentali relativi ai diritti umani, al lavoro e all’ambiente.
“La sensibilità verso gli investimenti eticamente responsabili negli ultimi anni sta aumentando anche nei paesi mediterranei come l’Italia, sia tra i clienti istituzionali che nel retail, anche se non ai livelli dei paesi nordici” spiega Bart Goosens (nella foto), global head of quantitative equity management, 18 anni di esperienza alle spalle nell’asse management. AdvisorOnline.it lo ha incontrato a Milano in occasione di un incontro con clienti e distributori ai quali è stato presentato il fondo Candriam Equities L Sustainable World, un fondo azionario che investe in modo eticamente responsabile sui principali mercati azionari globali. Il rendimento annualizzato a 3 anni è di +14,8% con una volatilità dell’8,5% rispetto al +13,9% dell’indice MSCI World con una volatilità dell’8,9% (dati a fine 30 giugno; Candriam); a 5 anni il ritorno annualizzato è +15,9% con una volatilità del 9,5% (rispetto a un +15,5% e 9,6% dell'indice nello stesso periodo).
Nella gestione, Goosens, che guida un affiatato team di 6 tra analisti e gestori, si interfaccia con Isabelle Cabie, global head of sustainable and responsible investment, che a sua volta coordina altri 7 analisti . “Siamo neutrali – sottolinea Goosens - sia a livello geografico sia sui settori. Ci interessa investire con un approccio quantitativo che combina l’analisi SRI. L’approccio quantitativo, in particolare, ci serve per eliminare l’influenza delle emozioni, anche perché oggi siamo stracarichi di informazioni che alimentano il nervosismo sui mercati. In questo modo, invece, riusciamo a cogliere le migliori opportunità identificando solo le informazioni più rilevanti”.
L’universo di partenza è quello costituito dai titoli delle aziende inserite nell’indice MSCI World che viene sottoposto a una prima scrematura tramite l’analisi SRI. Solo le società SRI compliant andranno a far parte di un universo più ristretto, che viene ulteriormente setacciato attraverso modelli quantitativi in grado di generare un portafoglio diversificato basato su criteri finanziari e ESG, ossia di corporate governance e responsabilità sociale e ambientale.
In che modo? “Combiniamo un’analisi micro - prosegue Goosens - che tiene conto delle relazioni con gli stakeholder, che rappresentano un rischio ma anche un'opportunità per il business delle aziende, con un’analisi macro basata su sei trend che abbiamo individuato a livello globale e che, secondo noi, pongono delle sfide ai mercati finanziari sul lungo termine: il cambiamento climatico, l’interconnettività, il calo delle risorse, le evoluzioni demografiche, lo sviluppo delle economie più povere e la diffusione di benessere e salute".
Dopo quest’ultimo screening, il team seleziona per ciascun settore i migliori titoli (top 35%). Risultato? Nel fondo i clienti sono sicuri di non trovare aziende che producono mine anti - uomo, cluster bomb o armi non convenzionali e nemmeno quelle aziende che hanno una quota del fatturato superiore al 3% dalla vendita di armi convenzionali. Fuori dal portafoglio del fondo anche i titoli di società particolarmente attive in settori “controversi” (contenuti per adulti, gioco d’azzardo, industria del tabacco, alcolici, prodotti OGM, energia nucleare), che hanno una forte presenza in regimi considerati oppressivi o che utilizzano la sperimentazione su animali.
CHI E' BART GOOSENS
Dopo un Master in Economia e Finanza all’Università di Anversa (Belgio), è entrato in Merrill Lynch e in JP Morgan. Nel 1997 è entrato nel team azionario di Candriam Investors (ex Dexia AM) nel ruolo di equity fund manager. In 17 anni ha gestito diversi fondi azionari sviluppando una serie di modelli quantitativi che tuttora sono di supporto al team di gestori della casa di investimento franco - belga controllata da New York Life Investments. Nel 2001 ha formato il Quantitative Equity Management team.
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