Una ricerca della società prova a chiarire i dubbi degli investitori, che con i tassi ai minimi e la normalizzazione degli spread corporate spread, si chiedono se la fase di forte rialzo delle obbligazioni sia giunta al termine
Con i tassi ai minimi e la normalizzazione degli spread corporate spread, gli investitori si chiedono se la fase di forte rialzo delle obbligazioni sia giunta al termine.
La ricerca recentemente condotta da Candriam intitolata: “Fine del denaro a basso costo? (The end of cheap money?)” analizza l’investimento nel reddito fisso, alla luce di un inasprimento della politica monetaria e della ricerca di diverse modalità per ottimizzare il potenziale rischio/rendimento nei mercati di credito.
Patrick Zeenni, deputy head high yield & credit arbitrage di Candriam, afferma: “Con la prossima conclusione della stagione del denaro a basso costo, gli investitori si trovano ora ad affrontare due principali preoccupazioni: l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui portafogli e ricerca di opportunità di rendimento con valutazioni interessanti. Gli investitori devono pertanto modificare il loro processo decisionale nella fase dell’investimento obbligazionario per affrontare queste nuove sfide. Crediamo fermamente d’ora in poi che le perfomance del portafoglio deriveranno dalla generazione di alpha.”
La chiave per molti investitori é la focalizzazione su opportunità di investimento alternative nel credito, come ad esempio le obbligazioni corporate high yield che presentano una bassa correlazione ai movimenti dei tassi di interesse ed offrono rendimenti più interessanti, unitamente ad una gestione flessibile e dinamica per minimizzare i principali rischi. Gli spread si sono normalizzati, la dispersione fra i vari titoli è in crescita, così come i normali rendimento macro e dello specifico contesto di mercato. Ora più che mai, le strategie di credito alternativo che traggono vantaggio da questo ambiente devono essere prese in considerazione nell’asset allocation globale.
Zeenni aggiunge inoltre: “Con asset globali attualmente superiori a 1.300 miliardi di Euro, di cui 280 miliardi in Europa, il segmento corporate high yield rappresenta ancora soltanto circa il 25% del mercato statunitense. Tuttavia, l’ampiezza del mercato si sta espandendo in modo significativo per geografia e settore, e stiamo assistendo ad un significativo aumento di questa tipologia di emissioni nei mercati emergenti e nei Paesi europei non-core. Sta infatti crescendo la fiducia nei confronti dell’asset class ad alto rendimento, considerato che il bisogno di rifinanziamento da parte delle aziende rimane elevato. Inoltre, il beneficio di un ulteriore fattore di diversificazione in un portafoglio riveste un‘importanza cruciale nell’ambiente attuale”.
Il mantenimento del rendimento, con una gestione adeguata del rischio, continua ad essere la priorità per tutte le tipologie di investitori. Le strategie high yield sono le vie da seguire ma, sulla base del profilo di rischio dell’investitore, si possono prendere in considerazione numerosi approcci. In Candriam, la strategia High Spread combina un approccio short duration ed uno opportunistico con copertura dei rischi di coda (target di media volatilità). Si potrebbero inoltre considerare altri due approcci con diversi profili di volatilità: uno a bassa volatilità con strategia long-short credit (altamente opportunistico con una limitata esposizione netta high yield) e uno ad alta volatilità, con strategie high yield benchmarked (gestite attivamente e in base ad una filosofia high-conviction e basate su un selezione delle singole obbligazioni di tipo bottom-up).
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