Crescita economica rallentata in Cina e India, debole in Brasile, prudenza sulla Russia. Sono alcuni dei punti toccati dal report di Raiffeisen Capital Management di marzo sui mercati emergenti
Crescita economica rallentata in Cina e India, debole in Brasile, prudenza sulla Russia. Sono alcuni dei punti toccati dal report di RaiffeisenCapitalManagement di marzo sui mercati emergenti.
CINA- La crescita economica cinese sembra rallentare ulteriormente. A sopresa di molti operatori di mercato, nelle ultime settimane lo yuan si é nettamente indebolito rispetto al dollaro USA; un azione contraria relativamente forte rispetto al trend in rialzo che dura da anni (e che il consenso di mercato si attende anche per i prossimi anni). Il corso dello yuan nei confronti del dollaro USA non dovrebbe quindi più essere “a senso unico”, poichè é senz’altro nell’interesse del governo cinese contrastare in questo modo un ulteriore gonfiarsi della bolla del credito domestico. Dopo i cali dei corsi degli ultimi mesi, i mercati azionari cinesi si sono stabilizzati a febbraio e hanno chiuso infine quasi senza variazioni con un aumento delle quotazioni intorno all’1%.
INDIA - La crescita economica dell’India si é ulteriormente indebolita nel 3° trimestre e registra ora un
4,7% p.a. rispetto al 4,8% p.a. del trimestre precedente. Mentre il settore dei servizi continua a
crescere in modo abbastanza robusto, la produzione industriale rimane debole. È invece
positivo il forte calo dell’inflazione; l’inflazione al consumo é scesa all’8,8%, il livello più basso da
due anni. Il mercato azionario indiano ha seguito essenzialmente il trend dell’intera regione e ha
guadagnato il 3% circa, con gli investitori instituzionali sia locali che esteri in qualità di acquirenti
netti, anche se in misura molto modesta. Le azioni del comparto automobilistico e delle
infrastrutture sono state tra i vincitori, mentre tra i perdenti abbiamo trovato le telecomunicazioni
e i produttori di metalli.
BRASILE - La congiuntura del Brasile continua a rimanere abbastanza debole; nel frattempo alcuni
osservatori prevedono addirittura una crescita di poco inferiore al 2% per il 2014. Il mercato azionario a febbraio é stato leggermente più debole e non si vede ancora nessuna tendenza al miglioramento. Dopo che negli ultimi mesi sono finiti sotto pressione in particolare i produttori di metalli e materie prime (soprattutto viste le preoccupazioni sulla crescita in Cina), ora si fa sempre più pesante anche il sentiment intorno ai titoli del consumo. Finora questi facevano parte di uno degli ultimi segmenti forti del mercato.
RUSSIA - L’escalation degli avvenimenti politici in Ucraina ha colpito massicciamente il rublo, le obbligazioni russe e i mercati azionari russi. La banca centrale ha reagito con un forte aumento dei tassi d’interesse (dal 5,5% al 7%) per sostenere il rublo. Nonostante le valutazioni molto basse e in parte molto attraenti nel lungo periodo, si può prevedere una rapida ripresa del mercato azionario solo se si giungerà a una rapida soluzione diplomatica del conflitto. Finché entrambe le parti del conflitto continuano a promuovere l’escalation, i premi al rischio dovrebbero rimanere alti e difficilmente ci saranno nuovi flussi di capitali in entrata.
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