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3/29/2013 | Marcella Persola
Cala la fiducia sui mercati. In modo particolare in Italia. Questo è quanto emerge dal "Barometro del trading" realizzato da Binck, che analizza mensilmente il sentiment dei trader in Europa, monitorando in particolare l'Olanda, la Francia, il Belgio e a partire dal mese di febbraio anche l'Italia.
Dal sondaggio effettuato emerge un atteggiamento prudente dei trader italiani, il cui indice di fiducia è sceso da 2,1 del mese di febbraio all'1,3 di marzo. Una caduta che ha delle motivazioni abbastanza evidenti. Secondo Vincenzo Tedeschi (nella foto), d.g. di Binck Italia "i due fattori principali sono da una parte l'incertezza post-voto in Italia e dall'altra parte l'introduzione della Tobin Tax a partire dal primo marzo".
Una lettura abbastanza chiara, anche se si guarda a quali sono le aspettative su come evolverà l'indice FTSE MIB. Per il panel del sondaggio entro la fine del mese l'attesa è di un rialzo dello 0,5%, mentre per i prossimi tre mesi le previsioni sono di un rialzo dello 0,1%, quindi di sostanziale stabilità rispetto al livello attuale. E non solo. " Anche il numero di transazioni che intendono eseguire i trader, che è pressoché stabile, così come l'intenzione di non fare nulla sul mercato o di non investire nuova liquidità sono un'ulteriore testimonianza dell'atteggiamento prudente che predomina sui trader italiani" continua Tedeschi.
Atteggiamento che non si discosta molto da quello degli altri paesi europei coinvolti nello studio, se non per la scelta dei settori nei quali investire, "In Italia si prediligono quelli più difensivi" precisa Tedeschi, oppure sulla tipologia di prodotti nella quale si investe. In Italia, infatti, la componente obbligazionaria resta l'asset preferito. "Le famiglie italiane hanno una maggiore propensione all'investimento in titoli di stato rispetto alle azioni" prosegue il d.g. di Binck Italia, tanto alla domanda su quale tipo di prodotti investono principalmente il 64% ha risposto nelle obbligazioni rispetto al 14% della media europea.
Se questo è lo scenario attuale, cosa aspettarsi allora dalla prossima rilevazione? "Non credo" sottolinea Tedeschi " che avremo dei cambiamenti sostanziali. Certo è che la crisi di Cipro influirà negativamente sul sentiment e di questa si sentiranno gli effetti".
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