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Il patrimonio delle SGR. Chi ha perso masse nel 2023 e come leggere il dato

1/31/2024 | Daniele Barzaghi

Corrisponde a 2.218 miliardi il patrimonio gestito a fine 2023 dalle 47 case di gestione aderenti ad Assogestioni: in aumento tendenziale del +4,18%.


Corrisponde a 2,2 bilioni di euro (2.218 miliardi per la precisione) il patrimonio gestito a fine 2023 dalle 47 case di gestione aderenti ad Assogestioni: in aumento tendenziale del +4,18% rispetto ai 2.128 miliardi di fine 2022.

Il primo asset manager italiano, il gruppo Intesa Sanpaolo, svetta con 491 miliardi (+1,9%) ma riduce la sua egemonia (dal 22,6% al 22,1% del mercato), mentre il primo dei concorrenti, il gruppo Generali, che con 458 miliardi (+5%) aumenta la propria quota di mercato passando dal 20,5% al 20,7%.

In un’industria abituata per anni a macinare record non stupiscono gli aumenti annuali di patrimonio delle sgr, ma è invece degno di segnalazione evidenziare come ben 17 case di gestione su 47 associate abbiano visto ridursi le proprie masse gestite in Italia nel 2023.

Di questi gruppi alcuni devono fare i conti con deflussi vicini o superiori ai 10 punti percentuali come, ad esempio, Groupama Am (-51% nel dato Assogestioni; -8% se si escludono le masse tornate a Groupama Assicurazioni), Credit Suisse (-22%), Ceresio Italia (-20%), Candriam (-19%), AcomeA (-10%), Kairos Partners (-7,3%), Banca Profilo (-4,3%), Finanziaria Internazionale (-4,1%)

Non siamo di fronte ad un problema di qualità dell'offerta. Ma ad una conseguenza di un'evoluzione nel modello di distribuzione. Più dei nomi in sé, infatti, il dato è interessante almeno per due motivi. 

Il primo è che tra le sgr con deflussi annuali di portafoglio figurano strutture con proprie reti di distribuzione (si noterà per lo più di fascia private), a dimostrazione che non basta la raccolta interna, captive, per garantire risultati positivi a fine anno.

Il secondo elemento, probabilmente anche più rilevante per analizzare l’industria, si ricava osservando la classifica per dimensione dei 47 asset manager riuniti in Assogestioni: un’ampia maggioranza delle case di gestione con deflussi corrisponde a soggetti medi o piccoli, collocati nella metà bassa della classifica, a conferma della costante convergenza delle banche e reti di consulenza a distribuire i prodotti di poche – e grandi – case di gestione. In un'ottica di crescente riduzione della concorrenza e di chiusura delle architetture di portafoglio.

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