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1/30/2013 | Massimo Morici
"Il 2 agosto 2011, in seguito a un esposto anonimo che segnalava strane transazioni con soggetti esterni all'istituto" la Consob ha cominciato a capire che qualcosa non quadrava nei conti del Monte dei Paschi. Il presidente della Commissione Giuseppe Vegas (nella foto) in un'intervista al Messaggero svela i retroscena delle indagini avviate dall'auhotiry due anni fa, dei successivi incontri con Bankitalia e dell'avvio degli scambi di informazioni con i pm di Siena con cui la Commissione sta collaborando dal dicembre 2011 in merito alle indagini sull'operazione Fresh, il presito di obbligazioni convertibili in azioni Mps, con cui l'istituto toscano ha finanziato in parte l'acquisizione di Antonveneta.
Vegas racconta: "Ci stupì la rilevanza delle operazioni. Si trattava di transazioni per un totale di 3 miliardi in titoli di Stato poste in essere dalla banca con una sola controparte, vale a dire Nomura. Nell'esposto di parlava anche di vendita anomala di titoli strutturati". La Consob, ha spiegato Vegas, avviò gli accertamenti attraverso richieste di informazioni dirette alla banca, che però "tacque sempre la connessione esistente tra l'operazioen Alexandria", servita per abbellire il bilancio del 2009 dalle perdite di und erivato su mutui ipotecari, e "il successivo investimento in Btp". Tecnicamente, le due banche avrebbero stipulato un pronti contro termine, con cui Mps (in cambio di liquidità per coprire le perdite) ha ceduto a Nomura una montagna di Btp con scadenza a 30 anni, impegnandosi a ricomprarli successivamente a un prezzo più elevato.
In seguito vennero avviati i contatti con Bankitalia fino a quanto la pentola non venne scoperchiata del tutto il 25 ottobre scorso con la comunicazione di Alessandro Profumo e Fanrizio Viola, rispettivamente nuovi presidente e a.d., del cosiddetto "mandate agreement" dal quale emerge con evidenza "il collegamento tra l'operazione Alexandria e l'acquisto di Btp". Ed è stata Bankitalia a offrire collaborazione e documentazione ai pm fin dall'avvio delle indagini, come è emerso dalla relazione della Vigilanza al Comitato per la stabilità finanziaria, che il ministro del Tesoro Vittorio Grilli ha citato ieri in un'audizione al Parlamento.
E stando ad alcune indiscrezioni stampa, gli inquirenti saterebbero valutando l'opportunità di fare una rogatoria internazionale per acquisire documentazione finanziaria del Banco Santander, che acquistò Antonveneta per 6 miliardi e la vendette successivamente a Mps per oltre 10 miliardi. Oltre ad Alexandria e Santorini, inoltre, spunta un'altra operazione finanziaria che potrebbe aprire un nuova falla nei conti della banca senese: secondo quanto rivela il settimanale Panorama, una cartolarizzazione di una parte del proprio patrimonio immobiliare realizzata nel novembre 2010, operazione ribattezzata Chianti classico, rischia di provocare una perdita fino a 450 milioni.
Monte dei Paschi però smentisce con decisione le indiscrezioni del settimanale mondadoriano: si tratta di una complessa operazione finanziaria con la quale la Banca vendette nel 2011 buona parte del suo patrimonio immobiliare strumentale (le filiali). Mps aggiunge che nell'ambito della proceduta per l'emissione dei Monti Bond è stata solo sottoposta al cda "un'ipotesi di ristrutturazione dell'operazione che, in ragione delle mutate condizioni di scenario, potrebbe consentire di ridurne i costi e recuperare in parte i diritti patrimoniali sugli immobili, con ulteriori connessi benefici economici e gestionali di breve e lungo periodo".
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