“Settembre, andiamo. È tempo di migrare”.

 

Il verso di Gabriele D’Annunzio, che apre la lirica “I Pastori” (nella raccolta Alcyone), ben sintetizza lo spirito che accompagna questo mese. D’Annunzio introduce subito l’idea di ritorno alla routine, ma anche di cambiamento. La lirica ricorda la transumanza dei pastori e delle loro greggi, un processo antico che vede lo spostamento a valle, prima della stagione fredda, e in montagna, durante la stagione estiva. In questo 2023 per il risparmio gestito e la consulenza finanziaria arriva il tempo di migrare. La “transumanza”, nel suo significato letterale di “andare oltre la terra in cui si risiede” (trans - humus), coinvolge l’intera industria che non può (e non deve) accontentarsi delle antiche logiche di business e delle solite narrazioni. È tempo di migrare.

È tempo di “migrare” quando parliamo di modello di business. Basta con l’approccio “supply driven” (come ricorda a pag. 10 del numero di settembre di ADVISOR Michele Quinto di Franklin Templeton, abbonati qui). Questo approccio funzionava quando la cultura finanziaria non era diffusa. Ora, con il ruolo crescente delle nuove generazioni, l’offerta deve rispondere alla domanda. I player non possono credere di poter sedurre gli investitori influenzando le loro idee e le loro scelte senza ascoltare.

È tempo di “migrare” quando parliamo di cultura finanziaria (come afferma Sergio Sorgi di PROGeTICA a pag. 30 del numero di settembre di ADVISOR, abbonati qui). Non dobbiamo più guardare all’educazione finanziaria come a una attività volta a trasformare o modificare il singolo cittadino, considerandolo “ignorante finanziariamente”. Educare è un’azione che deve avere come unico obiettivo quello di “essere utile” al singolo. Non bisogna cambiare la persona, ma aiutarla a migliorare i propri programmi economico-finanziari.

È tempo di “migrare” quando parliamo di sostenibilità. Le grandi alluvioni che hanno colpito l’Italia spingono a modificare la visione che abbiamo del cambiamento climatico. Basta parlarne come di un “problema ambientale”. Il cambiamento climatico è una questione sociale, e in quanto tale, economica. O si affronta da queste due prospettive o non si ottiene nessun risultato. E in questo senso l’industria del risparmio gestito deve essere protagonista. Serve una nuova prospettiva.

E, infine, è tempo di “migrare” quando parliamo di NextG e Diversity. Finché ne parliamo come se fossero “sfide” da affrontare costruiremo solo barriere che non permetteranno all’industria di evolvere. Giovani e donne sono una realtà concreta (come scrive Joe Capobianco a pag. 26 del numero di settembre di ADVISOR, abbonati qui), e in quanto tale richiedono un’attenzione reale e percorsi ben definiti. E questo significa abbandonare antiche narrazioni e vecchi pregiudizi. 

O si segue questa transumanza o si perdono le opportunità di crescita. Insomma, cara industria...

 

“Settembre, andiamo. È tempo di migrare”.

 

 

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