Tempo di lettura: 1min
8/24/2011 | Massimo Morici
La crisi del debito europea da sola è improbabile che trascini i mercati globali verso la recessione, visto che molti paesi in altri continenti continuano a crescere. "Del resto - ricorda Mark Mobius, Executive Chairman della divisione Emergin Market di Franklin Templeton - le stime dell'FMI dicono che le economie emergenti cresceranno del 6,6% quest'anno, tre volte la crescita del 2,2% dei paesi sviluppati. L’aumento dei consumi e dei redditi pro capite, specialmente nei mercati emergenti continuano a dirigere la nostra attenzione su due settori come le commodities e i beni di consumo".
Gli analisti della casa d'investimento newyorkese, considerato l'impatto ancora trascurabile della crisi debitoria dei paesei sviluppati (Usa e Eurolandia) sulle economie emergenti, si aspettano che le esportazioni asiatiche, vero motore dell'intero continente, continuino a crescere nei prossimi mesi.
"Dobbiamo ricordare - prosegue Mobius - che nonostante le preoccupazioni sul debito sovrano europeo, la regione continua a consumare. Inoltre, i paesi asiatici diventeranno sempre meno dipendenti dalle esportazioni verso l'Europa e gli Usa. Per esempio, il 41% delle esportazione della Cina e il 58% della Thailandia oggi sono destinate agli altri paesi asiatici".
L'unica preoccupazione nel medio e lungo termine, con l'aumento di liquidità e politiche monetarie confuse, non solo negli States ma anche in altre parti del mondo, sarà l'aumento dell'inflazione che impatterà tutti i paesi, compresi quelli emergenti.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie